Volley: il presidente provinciale Bassi: abbiamo agito nelle regole

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Di Massimo Galletti

Grosseto. Il presidente Bassi ha
chiesto a Roma, di spiegare quali sono state le “Gravi
inadempienze” che avrebbero spinto il nazionale a prendere la
decisione del commissariamento. Dalla capitale si è risposto con una
serie di punti, che vanno dalla mancata convocazione del Revisore dei
Conti a quella del consiglio provinciale, come da statuto federale.
La mancata presenza del presidente Bassi o di un suo delegato alle
recenti consulte regionali. Mancata convocazione del consiglio
provinciale per la definizione e programmazione dell’attività.
L’avere indetto solo tre campionati femminile giovanili, nei quali
sono state impegnate solo quattro società. Malumori nati da parte
delle società di Grosseto relativi alla poca attività del comitato.
E per ultimo, ma non per questo meno importante, la mancanza di
risorse finanziare da parte del comitato che non gli consentirebbero
di essere autosufficiente. Il presidente Bassi risponde ribattendo
punto su punto le argomentazioni e bollandole come approssimative o
incomplete e non corrispondenti alla realtà dei fatti. Il Revisore
dei conti, dice Bassi non è stato convocato soltanto una volta in
quanto non era chiara al comitato l’interpretazione del regolamento
statutario e in seguito è stato sempre presente. Gravi motivi
familiari e di lavoro documentati per tempo, avrebbero impedito la
presenza alla consulta regionale del presidente o di un suo
sostituto. La mancanza di programmazione dei consigli provinciali su
base preventiva, sarebbe dovuta a scelte già fatte dal precedente
comitato. Mentre si al contrario si stava preparando la stagione del
beach volley estate 2013. Non sono tre i campionati organizzati ma
otto come si può vedere anche dal sito ufficiale del comitato di
Grosseto. A proposito dei “Mal di pancia” delle società, basta
pensare che alla festa delle finali del campionati under 13 femminile
di domenica scorsa, che si sono svolti, nessuna società si è
lamentata. “Sul bilancio” Conclude Bassi. “La gestione è in
linea con quella degli anni precedenti e che il comitato stava
operando da meno di sei mesi su bilanci previsionali economici e di
attività decisi da altri. Mi chiedo” Prosegue Bassi “Quali sia
il pensiero della cultura sportiva di commissariare un consiglio che
si proponeva come obbiettivo lo sviluppo e la promozione della
pallavolo e che non ha fatto in tempo ad operare, ma che non è stato
neanche preavvisato del commissariamento, apprendendo la notizia da
un fax della Fipav nazionale di poche righe. 


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