Marina di Scarlino.
L'argentino Agustin Zabalua, in regata per il Real Club Nautico de Valencia, ha vinto entrambe le prove con largo margine, ma dietro di lui si è accesa la lotta per la conquista del titolo tricolore. Nella prima prova si è visto un ottimo Nicolò Saidelli (YC Italiano) che ha festeggiato il giorno del suo compleanno con un bel secondo posto. Terzo è stato il marchigiano Paolo Rossi (LNI Porto San Giorgio). Al quarto posto un altro velista dello Yacht Club Italiano, Giuseppe Pontremoli, e al quinto il romano Furio Patrizio Monaco (YC Santo Stefano).
La seconda prova, con il vento leggermente calato, ha visto ancora il dominio di Zabalua, già vincitore della prima edizione della D-One Gold Cup nel
Dopo due prove, quindi, Agustin Zabalua (1-1) guida la classifica. Secondo posto (ma primo per la classifica dell'Italiano) per Giuseppe Pontremoli (4-2). Terzo è Nicolò Saidelli (2-7), che precede Furio Monaco (5-3), Riccardo Pontremoli (6-6) e Andrea Magni (9-4). Furio Monaco è anche il primo nella classifica dei Master, riservata ai timonieri di alemno 50 anni d'età, davanti ad Andrea Magni e Guido Falciola. Nella classifica femminile è in testa Paola Gervasio (CV Fiumicino). Particolarmente accesa la lotta nel rig ridotto 9.5, in cui regatano i pesi leggeri: in testa dopo due prove c'è Maurizio Bini (AVAL) davanti a Dario Levi. Da segnalare la presenza in regata anche del giovanissimo Paolo Pontremoli, appena undici anni, a dimostrazione dell'estrema versatilità del D-One, sia come pesi dei timonieri sia come età.
“Sono sorpreso delle mie prestazioni oggi”, ha detto Giuseppe Pontremoli, “ho regatato sempre veloce e non posso chiedere di più. Essere davanti a tanti amici in una flotta divertente come quella dei D-One, per di più in un posto già di per sé bellissimo come
Agustin Zabalua è in testa anche alla classifica speciale Immersion, che premia il più veloce alla prima boa di bolina. Domani si replica con altre due prove. Domenica la conclusione, con l'ultima regata che avrà punteggio doppio e non sarà scartabile.
Michele Nannini
(foto Carloni)
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