Simone Gesi a Capo Verde - Rogues out

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FOLLONICA. Prosegue l'avventura di Simone Gesi e "Dagadà - Spirito di Maremma" nella Transat 2011. A notte inoltrata, i primi prototipi hanno passato Capo Verde, quasi tutti attraverso il canale delle Isole più ad ovest (S. Vicente e S. Nicolau). Tra le eccezioni, il secondo della categoria che, al contrario, ha scelto l'est, tra le isole di S. Nicolau e Sal. Più o meno l'intensità del vento è la medesima tra le due opzioni, ma può cambiare l'effetto dei coni d'ombra delle isole.

Dalla serata di ieri a questa mattina, grandi rivolgimenti. Straordinaria la rimonta del francese Mariette Benoit (vincitore della prima tappa), risalito dalla 18^ alla prima posizione e che si appresta al passaggio anche lui tra le isole occidentali. I primi 10 sono comunque racchiusi entro 17 miglia.

La direzione del vento, ballerino per intensità, è da Nord, mentre in prossimità di Capo Verde tende a Nord Est con intensità media sui 12 nodi: in termini di velocità ciò dovrebbe favorire le imbarcazioni al centro della flotta e, ancor più, quelle leggermente spostate ad ovest.

Che l'opzione orientale sia penalizzata, dopo un lungo momento favorevole due giorni fa, lo dimostra, purtroppo, lo scivolare indietro delle due migliori donne, l'italiana Susanne Beyer e la svedese Hare.

Simone Gesi è attualmente 23° (ha risalito alcune posizioni) e si trova in una buona collocazione sia rispetto al passaggio delle isole (anche lui probabilmente ha scelto l'opzione del canale occidentale), sia per sfruttare la prossima diversa direzione del vento. Prima dovrà un po' soffrire, perché attualmente si trova con minore intensità di aria e, soprattutto, in poppa piena, tant'è che sta cercando di posizionarsi su una rotta diversa. La velocità media sulle 24 ore è stata comunque molto buona ed infatti mantiene sulle 60 miglia il distacco dal primo.

Delicato il passaggio dell'Arcipelago, perché dopo il canale vi sono zone di bonacce.

La flotta in meno di 6 giorni ha già percorso una distanza superiore a quella della prima tappa (percorsa in 9 – 10 giorni) e l'andamento del nostro velista è molto positivo.

Il tempo continua a farla da padrone, mettendo a dura prova le capacità dei solitari: intensità molto variabile, necessità di sfruttare le diverse direzioni cercando di prevedere sul lungo periodo dove sia meglio posizionarsi.

Poche ore fa Sebastien Rogues si è ritirato per il riacutizzarsi di un infortunio alla schiena patito durante la seconda giornata della seconda tappa. Rogues aveva vinto la prima tappa da La Rochelle a Funchal nella categoria prototipi. "Sono frustrato perché volevo davvero vincere - le parole di Rogues - ho cercato di continuare, ma il dolore è troppo intenso. Non ho dormito per quattro giorni e la mia schiena fa davvero male. Ogni manovra è diventata un incubo, ho avuto molta paura soprattutto quando è caduto lo spinnaker. Così ho deciso di rinunciare decidendo di non mettere la mia vita in pericolo. La mia vittoria nella prima fase sarà il mio ricordo più bello. Questo mi ha permesso di capire il mio potenziale e di iniziare a progettare il mio futuro. "

Michele Nannini

 

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