Gesi sbarcato a Bahia. "Sto bene"

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Michele Nannini

SALVADOR DE BAHIA. Alle ore 6 e 56' di domenica 6 novembre, il toscano Simone Gesi (ITA 704 “Dagadà – Spirito di Maremma”, nella foto all'arrivo in Brasile) ha tagliato il traguardo di Salvador de Bahia concludendo la propria partecipazione alla Transat 2011.

La regata ha confermato il proprio mito confermandosi, anche in questa edizione, come una durissima prova per grandi atleti e navigatori: un quarto dei partecipanti, purtroppo, ha dovuto abbandonare per gravi avarie (due le barche andate perse).

Ecco le classifiche della seconda tappa e di quella generale (sommatoria dei tempi di percorrenza delle due tappe):

Prototipi

1° David RAISON con il record di questa tappa coperta in 17 giorni 6h 13' 32”

2° Thomas NORMAND

3° Bertrand DELESNE

I primi due lo sono anche nella classifica generale, mentre 3° è Antoine ROUX.

Emma Creighton (Gran Bretagna) è la prima donna, 22^ in generale.

L'unico italiano rimasto in gara è Maurizio Gallo, attualmente 27° a circa 300 miglia dall'arrivo.

Serie

1° Gwénolé GAHNET con il tempo di 20 giorni 5h 5' 12”

2° Pierre BRASSEUR con 3 ore e 51' di ritardo dopo 3200 miglia di navigazione

3° Benoit MARIETTE (vincitore della prima tappa).

Questa è anche la classifica finale generale della Transat.

Prima donna classificata la scandinava Hare Pip (17^ nella classifica generale).

L'italiana Susanne Beyer ha concluso al 23° posto la seconda tappa ed è 22^ nella generale.

La regata è tornata a parlare francese con vincitori e podi interamente transalpini.

Il tempo, come ovvio, l'ha fatta da padrone prima sovvertendo ogni “regola” (prima tappa caratterizzata da vento leggero con improvvise prolungate raffiche da 25 a 40 nodi – previsioni meteo sempre messe in discussione dalla realtà), poi con un durissimo tragitto da madeira all'Equatore caratterizzato da vento forte e da autentiche tempeste che hanno falcidiato la flotta.

Dopo un mese complessivo di competizione, Simone Gesi ha concluso la sua partecipazione al 26° posto in classifica generale (stessa posizione nella seconda tappa).

“Dagadà – Spirito di Maremma” ha risposto bene alle sollecitazioni del mare e del vento – segno che l'imbarcazione è stata effettivamente ben preparata – le vele “Quantum” hanno dato ottima prova di sé non subendo rotture e garantendo una prestazione adeguata a questa competizione.

E' ancora presto per fare un bilancio tecnico. C'è da capire cosa sia successo durante questa seconda tappa, in particolare tra il 28 ed il 29 ottobre, che ha compromesso un miglior risultato di classifica.

Simone è arrivato in ottima forma fisica, ovviamente dimagrito (anche perché il cibo maremmano è finito da un pezzo); “Dagadà”, a sua volta, sana e salva.

Primo collegamento con Alessia, Daniele e Gabriele (“sto bene”) poi doccia e dormita.

Aver concluso la regata (un mese di navigazione con la sola sosta di Funchal) in ottime condizioni, sue e della barca, è un risultato di prestigio che premia le capacità e la tenacia del velista maremmano, ma anche il lavoro dell'intero staff, tecnico ed organizzativo, l'impegno di sponsor e sostenitori.

Ci sarà modo nei giorni successivi di articolare i ringraziamenti, approfondire i temi tecnici; ora prevalgono il sollievo per la conclusione positiva di questa straordinaria prova e la contentezza di aver compiuto una importante prova sportiva.

Il Sindaco di Follonica, Eleonora Baldi, il Presidente della Provincia, Leonardo Marras, l'Assessore provinciale Cinzia Tacconi, da bravi tifosi hanno subito appresa la notizia e inviato a Simone un messaggio di congratulazioni in attesa più tardi di potersi collegare con lui.

Grande festa al GV LNI Follonica, Società sportiva che Simone rappresenta e di cui è allenatore, che annovera così due atleti che hanno attraversato in regata l'Atlantico (Mauro Merlini in equipaggio – coordinatore poi dei lavori di ottimizzazione di “Dagadà” - e, appunto, Simone Gesi, ma in solitaria).

Nel pomeriggio di domenica la prima telefonata fra Gesi ed il comitato 4236 miglia presieduto da Ettore Chirici che ha sostenuto l'impresa del velista del Golfo. "Tutto a posto - le parole di Gesi - gli ultimi giorni sono stati molto duri, acqua e ventone 35 - 40 nodi. Tutto in linea con una seconda tappa durissima per le condizioni di vento e di mare quasi mai tregua. Fra Canarie e "Pot au noir" si sono rotti i due bompressi (compresa la forcella rifatta e rinforzata a Madeira), ma comunque sonp riuscito a riutilizzarne uno, pur se sono stato penalizzato un pò nelle manovre con il gennaker. Il pilota automatico princopale è "saltato" al "Pot au noir" per l'acqua entrata dentro la barca, che ha messo fuori uso anche i display della strumentazione. Sono contentissimo e felice di aver portato a compimento l'impresa, è stata proprio dura, ma il peggio gli ultimi giorni, quando sei stanco, il tempo non ti da tregua e non vedi l'ora di arrivare".

All'arrivo c'era ad attenderlo il nostro amico e minnista (4° nel 2009) Giancarlo Pedote.

 

 

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