il Presidente della Uisp commenta le scelte del Coni nazionale

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Sergio Stefanelli

In questi giorni abbiamo seguito il dibattito che è scaturito dalla decisione assunta dal Coni di chiudere i propri comitati provinciali e di ridurre il numero dei componenti nei Consigli Federali, motivandola per i tagli annunciati dal Governo che pare si aggirino intorno ai 50-10 milioni di Euro.

Non è nostra abitudine interferire su altri organismi e nemmeno mettere in discussione la legittimità di tale decisione, in merito alla quale il presidente nazionale del Coni Petrucci a quanti protestavano per questo atto, ha risposto in maniera esauriente dimostrandone la conformità.

È altrettanto legittimo però, domandarsi se questa decisione sia legata a nuovi progetti o nuovi percorsi da seguire per incrementare l’attività agonistica di alto livello che diano maggiore prestigio al nostro paese e di conseguenza incrementare anche la pratica sportiva di base.

La nostra impressione è invece che queste scelte siano dettate solamente da ristrettezze economiche imposte dal Governo e non da una riforma strutturale volta a migliorare la funzionalità dello sport in Italia.

È chiaro che oltre che sportivi, siamo anche cittadini e quindi siamo consapevoli della crisi che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle e la chiusura dei comitati è un altro impoverimento, un altro servizio tolto ai cittadini.

La crisi sta colpendo con violenza le società sportive di base, quelle che con il volontariato permettono ai cittadini di avviarsi alla pratica sportiva e proseguirla per obiettivi di miglior benessere, socialità, salute. Sempre meno sono le risorse, sempre maggiori le responsabilità per i dirigenti volontari. Si allontanano gli sponsor, si avvicinano i controlli fiscali incongrui e penalizzanti. Le famiglie rinunciano a spendere per lo sport. Quello che è a rischio è il grande bacino della pratica promozionale, amatoriale, per tutti, che sorregge e alimenta la specializzazione agonistica, l’individuazione dell’eccellenza tecnica, ma soprattutto contrasta la sedentarietà, l’abbandono dello sport da parte dei giovani, gli stili di vita poco sani e a rischio. Quella rete di associazioni che rappresentano un tessuto di partecipazione, di animazione sociale decisivo nel nostro territorio.

Venendo a mancare i Comitati Provinciali del Coni, molte di queste associazioni perderanno un punto di riferimento importante, di tutela e di stimolo per superare tutte le difficoltà che incontreranno.

La nostra associazione, pur nella consapevolezza dei ruoli, è stata anche critica su certe scelte fatte dal Coni, ma non ha mai disconosciuto il ruolo, la rappresentatività e l’autorevolezza che i comitati provinciali hanno avuto per lo sviluppo dello sport.

Per questo ci auguriamo che il contenuto espresso dal presidente Petrucci nella lettera inviata ai presidenti provinciali Coni laddove si dice convinto che l’organizzazione territoriale del Coni continuerà ad essere l’asse portante dell’organizzazione sportiva italiana, ma con una struttura al passo con i tempi, in grado di rispondere con prontezza ed efficacia ancora maggiore alle istanze del territorio si sviluppino nella sua interezza, per il bene di tutti i cittadini e dell’associazionismo sportivo tutto.

Presidente provinciale Uisp Goosseto

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