Ancora una prova estrema per il triatleta grossetano Guido Petrucci

Grosseto. L'ultra trail Guido Petrucci ci ha abituato da tempo alle sue “Performance” estreme, mettendo sempre di più alla prova il suo fisico nel partecipare a competizioni che richiedono un dispendio notevole di energie sulle lunghe distanze. L'ultima fatica per l'atleta grossetano è stata quella che ha visto Petrucci partecipare all' “Ironman” di Venezia che prevedeva 3.800 metri di nuoto, 180 chilometri in bici senza scia e 42 chilometri di corsa. Una gara durissima che ha visto partire 600 atleti, ma solo 306 sono riusciti a chiudere la competizione, che ha visto 250 ritiri. La sveglia per tutti è alle ore 3.30 del mattino, anche se dormire alla vigilia di una gara così importante diventa praticamente impossibile vista la tensione che tiene svegli in prossimità della partenza. La colazione è frugale. Gli atleti dovranno alimentarsi durante la gara. Alle 4.30 tutti sono pronti nella zona cambio dove il giorno precedente sono state posizionate la bici e il materiale occorrente per la frazione “Run” Si gonfia le ruote, si sistemano le borracce, i panini e le barrette sulla bici. Il tutto con la lampada frontale a fare luce a illuminare il buio pesto. Alle 5,00 del mattino sono pronti i bus navetta che portano gli atleti a Venezia in Piazzale Roma. Da li breve tragitto a piedi fino alla partenza con 600 persone in fila. Si indossa la muta, si spalma la vasellina nei punti di sfregamento e l'anti appannante su gli occhialini. La tensione sale a mille. La partenza è prossima. Fortunatamente in questa gara è prevista una partenza “Rolling start” che consente di entrare in acqua sgranati in modo da evitare la classica "Tonnara" dove si rischia di essere colpiti da altri atleti. La temperatura è gradevole ma l'acqua è color caffellatte ed è meglio evitare di bere. Lo spettacolo è favoloso, il mare molto meno. Si nuota costeggiando il ponte della Libertà che collega Venezia a Mestre. Petrucci si accorge subito che c'è una corrente diagonale da destra che lo scarroccia. E poi c'è la bassa marea e in alcuni punti si tocca la melma con le mani. Il grossetano dopo 1 h e 30 minuti finisce la prova in mare e corre in “T1” prima zona cambio dove si toglie la muta e prende la bici, per la frazione bike. Il percorso prevede 20 chilometri all'andata per poi raggiungere un anello da percorrere tre volte con rientro di altri 20 chilometri lungo stradine di campagna, con vento in costante aumento come il caldo. Alla fine il vento soffia contro in maniera ostinata e si fatica non poco per mantenere una velocità accettabile Dopo 5 h e 50 minuti Petrucci rientra in “T2” per il secondo cambio e indossa le scarpe per la frazione “Run” Si corre all'interno del parco di San Giuliano di Mestre. Il percorso è molto tortuoso. Questa dovrebbe essere la prova che il maremmano ha curato meglio nei quattro mesi di preparazione alla gara. Ma qualcosa non va. Già dopo 4/5 chilometri i battiti cardiaci salgono e la velocità scende. Il triatleta di Grosseto prova a camminare per un po e poi riparte, ma le gambe non girano. Male molto male. Quindi decide di camminare e correre per i restanti 37 chilometri, rimettendo il poco cibo assimilato prima della partenza per quattro o cinque volte volte sotto un sole cocente fino a 34 gradi e senza un filo d'ombra. Petrucci chiude la sua "Via Crucis" in 13 h 01 min. in condizioni fisiche pietose e molto arrabbiato. Il grossetano, che si piazza 205 assoluto, era accompagnato in questa sua ennesima fatica sportiva da l'ottimo Enrico Marcucci che si piazza 63 assoluto ed ottavo nella categoria “M2” in 11h e spiccioli. Da Lido Feri in 13 h e 56 minuti 263 assoluto classifica che lo porta a salire sul podio. Da Giuseppe Todde e Paolo Tontoranelli che si classificano molto indietro in 15h 15 min. E 15h e 46 min tutti appartenenti alla società Triatlhon Grosseto. Massimo Galletti