Questa settimana l’argomento da discutere è quello del fair play tattico.
Si ,proprio fair-play tattico, avete letto bene.
Nel calcio, rimanere a terra dopo un contrasto è ormai è usato come pratica per fermare il gioco e basta, quindi sarebbe più sportivo non fermarsi, così la si smetterebbe di utilizzare questo gesto non sportivo. C’è una norma che obbliga l’arbitro a fermare il gioco nel caso in cui si evidenzia un pericoloso scontro di gioco soprattutto se dovesse riguardare uno scontro con la testa.
Il post scriptum di questa settimana è in ricordo di Matteo.
Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: " come spiegherebbe ad un bambino che cosa è la felicità?" " Non glielo spiegherei" rispose, " gli darei un pallone per farlo giocare".
Ciao Matteo.
Il fenomeno, denominato “abbandono sportivo”, sempre più diffuso.
La denominazione precisa è “ drop-out”.
Ma cosa scatta fa abbandonare un’attività sportiva?
L’80% dei bambini italiani fino all’età dei 14 anni pratica almeno uno sport, ma verso i 16/17 anni, proprio durante la fase di sviluppo più delicata dove l’attività fisica è molto importante per la crescita del ragazzo a livello fisico, psicologico e sociale, l’impegno di questi ragazzi si riduce drasticamente.
Divenuti adolescenti, la metà di loro abbandonano. Cosa succede?
Mi domando se è normale che la domenica migliaia e migliaia di poliziotti debbano riempire gli stadi per garantire l'ordine pubblico per una partita di calcio, che fino a prova contraria è uno sport, e come tale non ce ne sarebbe bisogno, se gli spettatori fossero normali persone con la passione sportiva. Invece sembra sia diventata una manifestazione di black-block o un assalto alla diligenza!! Uno sperpero di soldi , bruciati, buttati via.
Ogni volta che capitano questi fatti mi chiedo sempre le stesse cose...
Oggi parliamo di sport intesa come disciplina perché molte volte , se non sempre , ci si dimentica che lo sport, qualsiasi sport, è DISCIPLINA, così come la musica, il teatro etc. Ai ragazzi si deve trasmettere il compito di imparare divertendosi, ai genitori il solo onere di sostenerli con l’esperienza e il buon senso in caso di difficoltà.
Perché dico questo?
Nel calcio esistono le rivalità sportive, quindi la definizione nel calcio dovrebbe essere come ,negli altri sport, avversari e non nemici. Una cosa sono gli sfottò , un’altra cosa è inneggiare a catastrofi, morti, tragedia con striscioni o cori. Questa cosa è solo segno di inciviltà e non ha assolutamente giustificazioni, poi si può discutere sul come perseguire queste cose( ( io non sono per la chiusura degli stadi), ma questo è un altro discorso.