“Dal primo gennaio non sarò più il presidente dell'unione sportiva Orbetello”, la dichiarazione choc di Palmiro Bosi arriva come un fulmine a ciel sereno e dovrà assolutamente produrre qualche effetto. Bosi spiega di essere stato lasciato solo e dice che “è impossibile gestire una società in queste condizioni”. I risultati deludenti anche se previsti c'entrano poco o nulla nell'annuncio di Palmiro Bosi che ha sempre mostrato nella sua gestione di dare priorità alla valorizzazione dei giovani piuttosto che ai risultati immediati. Diciamo che la visione di Bosi è stata sempre quella di guardare ad un programma a lunga scadenza, però adesso di pone il problema di garantire una gestione amministrativa alla società. Quando Palmiro Bosi dichiara che “l'unione sportiva Orbetello ha 104 anni di vita e sono in molti ad affermare di volere bene alla maglia biancoceleste, adesso è il momento di dimostrarlo mettendosi al servizio della società”, sembra quasi una sfida al mondo sportivo orbetellano. Palmiro Bosi ha simbolicamente lanciato il sasso nello stagno opps … in laguna, con l'intento di smuovere le acque e sollecitare un intervento. Adesso vedremo se le acque mosse diventeranno agitate oppure si calmeranno. In questi casi tra l'indifferenza ed una tempesta è certamente auspicabile la seconda, poiché se le parole di Palmiro Bosi scateneranno una tempesta vuol dire che le sorti dell'unione sportiva Orbetello stanno ancora a cuore a molti. Se invece l'annuncio del presidente produrrà indifferenza allora il segnale sarà inquietante e per l'archiviazione del calcio nello storico stadio Ottorino Vezzosi potrebbe essere solo questioni di giorni, al massimo di qualche settimana.
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