Post Scriptum di Stefano Rosini

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Questa settimana sono rimasto colpito da una notizia .
Un giovane, di religione sikh nell'ultima partita di pallacanestro gli è stato impedito di scendere in campo con il copricapo per motivi religiosi. Precedentemente aveva sempre giocato con il copricapo.
Il presidente Petrucci è stato duro: “Non c’è alcuna giustificazione, l’arbitro ha sbagliato La regola della tolleranza viene prima delle norme scritte, soprattutto nei campionati giovanili dove dobbiamo affermare i valori dello sport e del rispetto"
Cosa dire?Certamente l'arbitro sta li per far rispettare le regole.Le regole del basket prevedono che uno possa giocare con un copricapo? Se si allora poteva giocare, se invece non lo prevedono allora non poteva giocare.
Tecnicamente quindi l'arbitro non ha sbagliato ...poi che altri arbitri, magari per non avere problemi, glielo abbiano consentito non significa nulla.
il regolamento Fiba dall’estate scorsa proibisce l’uso di tutti i copricapi più spessi di cinque centimetri però poi ha anche emesso una circolare per invitare alla tolleranza nelle categorie non professionistiche e giovanili”.
La discriminazione di un ragazzino in ambito sportivo è una delle cose più devastanti che gli si possano fare; con la scusa dell'applicazione di un regolamento, peraltro interpretabile, gli si impedisce di "giocare una partita di basket".
A questo punto deve esser la federazione a stabilire regole chiare e poi gli arbitri si dovranno conformare.

Inoltre tutti i dirigenti delle Federazioni Sportive, dovrebbero dare direttive agli arbitri ed ai giudici che abbiano un senso e che tengano conto anche dell'umanità e della tolleranza altrimenti invece di avvicinare i giovani allo sport si allontanano.

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