Post Scriptum di Stefano Rosini

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Picchiare gli arbitri, si parla di un
centinaio all’anno ,viene
concepita come una cosa normale, ma non è
accettabile.
Non dovrebbero
nemmeno essere sfiorati. Fanno parte del
gioco, interpretano il ruolo
più delicato. Eppure sono proprio gli
altri protagonisti della partita
i primi a scagliarsi contro di loro.
Il 64 per cento delle aggressioni
avviene per mano dei calciatori, una
su cinque vede coinvolti i
dirigenti e nel 18% dei casi i direttori di
gara vengono presi di mira
dai tifosi.
Questi dati vengono forniti
dall'AIA.
Qui si parla di
cultura sportiva, di rispetto.
Qui si parla
di campionati giovanili,
provinciali e regionali, campi che è già
tanto se hanno
l'illuminazione, figuriamoci la moviola.
Arbitri che
hanno 16-17 anni
che dirigono ragazzini poco più piccoli. In questa
realtà il problema
sono gli adulti: genitori, allenatori e dirigenti
che riversano in
partita a suon di insulti tutto il livore e la
frustrazione della
settimana e che caricano questi ragazzi di una
tensione psicologica
tale che diventano come pentole a pressione sul
punto di esplodere.
Questo è il punto. Poi un arbitro sa bene che
prendersi i vaffa fa a
suo modo parte del gioco e nella maggioranza
dei casi tutto si ferma
lì.

Parliamo anche del peso che hanno
nell'opinione pubblica il
sentito dire tipo:
quelle "giacchette
nere" vendute...gli errori li
fanno in malafede. Ecc...ecc...

L'arbitro per antonomasia è il capro
espiatorio, infatti, se vi
dovesse capitare di fare una partita senza,
vi accorgereste di quanta
lealtà è capace la gente. L'arbitro è la
scusa per i nostri istinti
più animali, per le nostre frustrazioni più
nascoste. L'arbitro, il
giudice o qualsiasi persona che deve prendere
con responsabilità una
decisione è soggetto a feroci critiche e/o, come
in questi casi,
assurdi pestaggi.
Ricordo sempre cosa disse ex
giocatore di rugby in
tv durante una trasmissione televisiva :" rimango
sempre basito dalla
permissività degli arbitri di calcio, e al contempo
dal nullo rispetto
da parte dei giocatori. "
Purtroppo si tratta del
solito problema di
base: l'ignoranza degli attori e dei fruitori,
nonché dei giocatori
delle serie maggiori che questo gran esempio non
lo danno, né negli
atteggiamenti in campo né nelle dichiarazioni.
Tocca
rimpiangere quei
tempi meno violenti in cui si diceva semplicemente
'arbitro cornuto'.

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