Post Scriptum di Stefano Rosini

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Come mai in Europa League il cammino delle squadre italiane è sempre stato poco esaltante, anzi qualche anno addirittura deprimente in quanto in più di una occasione hanno rischiato tutte di uscire al primo turno?
La vecchia coppa Uefa è sempre stata, negli anni Novanta in particolar modo, dominio assoluto delle italiane che a quella manifestazioni annettevano importanza quasi pari alla coppa dei Campioni. Adesso la considerano una perdita di tempo nella migliore delle ipotesi. L’ultimo club di casa nostra, prima della Juve di quest’anno, che ha fatto sufficiente strada è stata la Fiorentina di Prandelli, giunta in semifinale addirittura 4 stagioni fa. Una spiegazione a questo deficit deve pure esserci perchè niente può accadere, nel calcio moderno, per semplice caso specie se il flop è diventato costante.
Il primo motivo è legato alla cadenza del calendario: con l’appuntamento continentale trasferito al giovedì sera, molti club hanno trasformato l’Europa League nel torneo di riserva e affidato al campionato il ruolo principale sventolando motivazioni ridicole. «Tra giovedì e domenica non riusciamo a recuperare energie» hanno fatto sapere più volte tecnici e calciatori interpellati sull’argomento. Come se invece inglesi e spagnoli giocassero su un altro pianeta o con un altro calendario. Non hanno il coraggio di confessare il triste e malinconico inganno: e cioè durante il campionato si scannano per avere in posto in coppa e così soddisfare le aspettative di tifosi e presidente. Poi non hanno la forza, economica, di predisporre una rosa adeguata a sostenere il duplice impegno e appena si ritrovano in posizioni di classifica incoraggianti, abbandonano l’Europa League per dedicare il meglio delle proprie risorse all’inseguimento, spesso vano, della Champions League che promette grande popolarità oltre che un ricco premio invece se la classifica è deficitaria , allora avanti le riserve perché serve” concentrarsi” sul campionato.
E’ chiaro che la Coppa Uefa sino a metà anni 90 era un altra cosa. Vi partecipavano infatti,le seconde, le terze e le quarte delle varie nazioni europee. Mi ricordo quando Inter e Real Madrid nelle edizioni 84-85 ed 85-86 diedero vita a due semifinali memorabili (quattro nel totale tra le due edizioni naturalmente) che oggi sarebbero sfide altrettanto leggendarie se giocate nell'attuale Champions...
Certamente la modifica della Champions ha influito sulla perdita di fascino della Uefa ….opss Europa League.
Tuttavia penso che andare avanti in Europa rimanga comunque importante. Quest’anno e lo scorso anno ho visto nei turni finali splendide sfide. Per cui rimane un torneo comunque bello e difficile da vincere (considerato che l'Italia non domina più l'Europa come tra la fine degli anni 80 e gli anni 90, quando portava diverse squadre tra le prime in Uefa ed in Champions).

Fino a 10 anni fa tutte le competizioni erano considerate importanti per i club italiani e la presenza della Coppa delle Coppe aiutava a rendere la Coppa Italia più importante rispetto a ora.
Il paradosso è questo: le squadre che riescono a staccare il biglietto per questa Europa League, sono molto contente del risultato raggiunto guardando all' Europa come un obbiettivo importante raggiunto mentre l' anno successivo tendono ad avere poca considerazione di cio’, quindi :perché tanta bramosia per entrare nella seconda coppa europea se poi l’anno successivo c’è poca considerazione ?
Allo stesso tempo la brutta figura in questa manifestazione la fa proprio il nostro calcio.
Concludo così :per l' Europa League deve cambiare la mentalità dei club e spero possa avvenire il prima possibile, diciamo già dal prossimo anno ,senno’ tra un pò l' Italia si ritroverà con soli 5 posti per l' Europa( 2 in Champions e 3 in Europa League)

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