PRESTIGIOSO SUCCESSO DI STEFANO TURCHI AL RALLY DEI FARAONI 2011

Di Massimo Galletti

Grosseto. Un risultato prestigioso arrivato dopo anni di partecipazioni, di investimenti a livello economico, fatto di sacrifici personali, ma che alla fine hanno portato il grossetano Stefano Turchi ad essere primo nella categoria “Open” riservata ai piloti privati, settimo nella classifica assoluta e terzo in quella di Coppa del Mondo della edizione 2011 del Rally dei Faraoni “Non sto più nella pelle” Racconta il pilota maremmano di enduro appena rientrato a Grosseto “ Ho investito per cinque anni e finalmente ho raccolto i frutti di tutto questo lavoro. Il risultato è ancora più bello perché questa ultima edizione della gara è stata molto più dura del previsto. Avevano cambiato i percorsi con tappe più lunghe e molto più impegnative a livello fisico, meno adatte alle moto potenti come la mia” Prosegue Turchi “ Infatti ci sono state molte cadute e tante moto hanno rotto durante il percorso. Io stesso ho avuto paura di non farcela. Nell’ultima tappa ho preso uno scalino e ho rovinato la gomma anteriore. Sono stato costretto a percorre gli ultimi 80 chilometri che mi separavano dall’arrivo seduto sul parafango anteriore della moto. Sono arrivato al traguardo praticamente correndo sul cerchione” Turchi parla anche degli altri piloti maremmani che hanno preso parte alla competizione “ Fabrizio Mugniaoli è stato sfortunato. Il mancianese si è ritirato al termine della terza tappa per problemi fisici, mentre Procaccini lo è stato ancora di più. Sempre nell’ultima tappa è caduto rovinosamente su alcuni scalini di pietra e si è rotto un polso. Dopo l’operazione al Cairo per ridurre la frattura è rientrato con me in Italia” prosegue il grossetano. Che cosa farà ora Turchi dopo questo successo così importante ? “ Adesso mi sto godendo la vittoria. Ma il primo pensiero va alla mia famiglia che ho sacrificato per tutti questi anni. Il terzo posto nella classifica di Coppa del Mondo mi imporrebbe di gareggiare ancora, ma sarà molto difficile. Ci sono sempre meno aziende o privati pronti a investire economicamente in questo tipo di competizioni. Per cui dovrò rivedere la mia partecipazione alle prossime gare”