Il grossetano Stefano Turchi correrà per la sesta volta il Rally dei Faraoni

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Di Massimo Galletti

Grosseto. Questa sarà la mia vera gara africana dopo la brutta caduta in Marocco e quindi ci sarà da verificare un po' tutto, specialmente nella mia testa – racconta il pilota grossetano Stefano Turchi – io sto bene mentalmente, ma fino a che non sei li, non lo puoi sapere fino in fondo. Tutto dipenderà da quanti rischi ti vuoi prendere. Gli stessi che il centauro maremmano troverà nel Rally dei Faraoni, gara che partirà il 19 maggio prossimo con un prologo sulla spiaggia di El Gouna ( poco a nord di Hurgada) che poi proseguirà per cinque tappe. La prima con arrivo a Luxor, per finire alle piramidi del Cairo, dopo circa 2000 Km di piste. Sarà un test importante per Turchi. Il richiamo della sabbia africana alla fine ha prevalso su tutto, portando il Vigile del Fuoco di Grosseto, a ripetere questa esperienza egiziana per la sesta volta nella sua carriera. Non sarà solo in questa ennesima impresa sulle due ruote. Con lui Alfredo Procaccini ( grossetano di adozione) Luca Grechi e Tommaso Biondi. Gli ultimi due per la prima volta sulla sabbia del deserto. Sono sotto la mia protezione e lì sto seguendo passo passo per tutti i dettagli- prosegue Turchi - moto, abbigliamento, allenamenti, integrazione alimentare, anche se poi ci dovranno mettere del loro sicuramente, perché sulla moto in mezzo al deserto saranno soli. Nel gruppo come pilota abbiamo anche un altro amico piemontese, Giulio Napoli. Come assistenza meccanica abbiamo puntato sul mitico Romeo Feliciani, storico meccanico del compianto Fabrizio Meoni, coadiuvato da un giovane, anche lui alla prima esperienza come meccanico in queste gare che è Matteo Poltri anche lui grossetano. Insomma siamo un bel gruppo. Cinque piloti, due meccanici e un furgone. Come dire che un pezzo di Maremma si trasferirà in Egitto. Con la sola differenza che mentre per Turchi, sarà l'ennesima avvenura in questa competizione, per gli altri sarà tutta una esperienza nuovissima. Solo partecipando a queste gare, oltre ai costi economici, non ti rendi conto quante cose e quanto lavoro c’è dietro prima di partire – Prosegue Turchi - nonostante tutto quello che faccio per coinvolgere le persone di Grosseto e portare in giro il nome della Maremma, non è arrivato un bel niente – commenta amareggiato Turchi, a proposito degli sponsor - e non mi vengano a dire che c’è la crisi. Per quello che vogliono i soldi li trovano. Tanto non gli frega niente a nessuno. Parto comunque per finire la gara, ma voglio anche fare bella figura, non lo nego. L’allenamento, l’esperienza, la moto, non mancano e sono sicuro di fare bene senza prendere rischi. Ce la metterò tutta, come al solito. Devo ringraziare la Vemar che ha fornito a tutti i caschi, che sono stati personalizzati per l’evento. Un grazie anche a Christian del Vitamin Store che ha seguito i corridori con i suggerimenti per il settore alimentazione e integratori. Una vera svolta per uno come me che andava avanti a pane e salame. Ringraziamenti anche per l'azienda Plasthio che ha curato le grafiche e l’abbigliamento del dopo gara. A cui si vanno ad aggiungere quelli per Marini S. Distribuzione e Simone Marchetti di Allians, che da vecchi amici sono stati gli unici, pur nelle loro possibilità, a dare un contributo economico. E come sempre spiccherà bello in vista il cinghialino di Maremma. Una sorta di talismano portafortuna che da sempre accompagna Turchi nelle sue imprese sportive e dal quale il pilota maremmano non si separa mai. Massimo Galletti

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