Quattro Chiacchere con Benoit Manno

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Benoit  Manno, pugile torinese, affronterà il match più importante della sua carriera nelle dieci riprese in cui andrà alla conquista del vacante titolo italiano dei pesi superpiuma, con laltro co-sfidante Luigi Mantegna. Professionista dal 2009, Manno ha iniziato con la boxe a 16 anni al Boxing Club Torino con il maestro Angelo Carlucci, ha disputato una settantina di match conquistando tre volte il campionato interregionale, svariate coppe e cinture piemontesi, due volte il titolo di campione italiano universitario (nei welter e nei leggeri). Per due volte è stato vicecampione Prima serie, è stato convocato in Nazionale dove si è classificato al quarto posto ai campionati mondiali in Russia. Attualmente allenato da Bruno Vottero, da poco entrato a far parte del team dei pugili amministrati dalla manager Monia Cavini, ha conquistato il diritto di combattere per il titolo italiano battendo Ardito in una accesa semifinale di qualche mese fa.

-Cosa si prova a essere alla vigilia di un match valevole per un titolo italiano?
-Per ora non provo nessun tipo di sensazione, sono solo concentrato su dieta e allenamenti.

-Come ti stai preparando?
-Preparo il match in modo maniacale come sempre, con una preoccupazione in più rispetto ai precedenti: la dieta, ancora più ferrea del solito. Sto lavorando soprattutto facendo tanto fondo, in montagna, ma soprattutto facendo guanti con altri professionisti e dilettanti: Siciliano, Pagliarino, Richetta del maestro Foscarini, quindi scambio anche ogni tanto con mio fratello Florian, mio portafortuna all'angolo da sempre, e con l'amico Viola che è un seconda serie promessa del boxing.

-Cosa puoi dire del tuo avversario, Luigi Mantegna, che hai già affrontato e battuto?
-Mantegna non è un pugile da prendere sottogamba, è esplosivo e regge bene i colpi, ha destato inoltre buone impressioni in tantissimi dei suoi match e ha affrontato gente del calibro di Boschiero. Ha anche esperienza e conosce bene la boxe.

-Hai una tifoseria che si sta organizzando?
-Oltre ai miei soliti supporter conto molto nel sostegno degli appassionati di Torino, la mia città.

-Cosa speri possa aprirti a livello internazionale la vittoria nel titolo tricolore?
-Se vincessi dovrei prima difendere il titolo qualche volta , e solo dopo potrei pensare ad aspirare a titoli più ambiti. Voglio fare un passo alla volta.

-Nella grande riunione dell'11 novembre combatterà anche Antonio De Vitis, che è un tuo pari peso. Cosa pensi di lui?
-Antonio è un grande e un vero amico: prima della semifinale contro Ardito sono stato da lui in Puglia, e mi ha aiutato tantissimo. Sono onorato che combatta nel sottoclou della riunione in un grande match contro Trotta.

-Cosa hai da dire alla famiglia Conti Cavini?
-Che li ringrazio molto di avermi dato questa opportunità e che voglio che il nostro rapporto duri nel tempo con soddisfazione reciproca.

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