Adriano Nicchi, campione italiano dei superwelter da un anno e mezzo, si appresta a difendere per la terza volta la sua cintura in una insidiosa trasferta a Prato, il prossimo 8 giugno, contro quel Francesco Di Fiore a cui strappò il titolo in un memorabile match a Castiglion Fiorentino. Dopo quel giorno Nicchi ha difeso entusiasmando il pubblico aretino contro Annunziata e Salvemini. Amatissimo ad Arezzo e provincia, Nicchi è certamente uno dei punti di riferimento della boxe in Toscana.
-Adriano, ecco una bella trasferta per la tua terza difesa del titolo. Cosa ne pensi?
-Sì, finalmente una bella trasferta. Posso portare in giro la mia cintura, con al seguito tanti miei fans. La preparazione non è cambiata, come nemmeno lo stato d'animo: mi preparo sempre cose se fossi a casa mia.
-Con Di Fiore, che affronterai per la terza volta (tutti vinti gli altri due confronti), ormai vi conoscete bene. Cosa pensi di lui?
-Francesco è una grande persona e un grande pugile. Sì, ormai ci conosciamo molto bene.
-Quanto si mobiliterà la tua tifoseria?
-Come al solito l'affetto del pubblico della mia città e della mia provincia non mi mancherà nemmeno lontano da casa. Sono sicuro che saranno proprio loro a darmi la forza per riportare indietro il titolo.
-Dal match perso a Livorno contro Bottai la tua è una crescita ininterrotta come pugile. Cosa prometti per il match di Prato?
-Che non mi fermerò davanti a nulla e a nessuna difficoltà. Chi mi conosce sa che mi considerò solo all'inizio di una carriera che vedo ancora lunga e ricca di soddisfazioni.
-Cosa vuoi promettere alla famiglia Conti Cavini che ti amministra?
-A loro prometto il mio impegno come professionista, come al solito. Credo ormai di aver fatto loro capire che su di me si può sempre contare. Io a loro non chiedo niente perché so che tanto sanno come muoversi. Ho molta fiducia in loro, come loro la hanno in me.
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