NIENTE DA FARE A LEGNAIA: GROSSETO PERDE 65-57 E DICE ADDIO ALLE POSIZIONI DI VERTICE

LEGNAIA: Gazzarini 2, Alpi 1, Giannetti 2, Fei 5, Traversi 2, Masi 22, Temoka 10, Cangioli 2, Benfenati 3, Niccoli 15. Allenatore: Trucioni.
GRUPPO PELLEGRINI: Zambianchi 8, Matta 3, Pierozzi 16, Frangini 2, Romboli 3, Roberti, Mari, Ricciarelli 8, Santolamazza 10, Conti 7. Allenatore: Del Re.
ARBITRI: Fabbri, Fabiani.
NOTE: parziali 19-6, 30-26, 48-45. Tiri liberi Legnaia: 8/18; Grosseto: 10/19. Nessun uscito per 5 falli. Fallo tecnico alla panchina Legnaia (2).

FIRENZE - Niente da fare in casa dell'Olimpia Legnaia, con il Gruppo Pellegrini che viene sconfitto con il punteggio di 65-57. La nota positiva è che la differenza canestri è rimasta invariata (più otto all'andata e meno otto adesso), inoltre la prova molto positiva di Pierozzi e dei soliti Ricciarelli e Santolamazza, mentre per gli altri c'è stata una prestazione incolore. Non reggono nemmeno gli alibi delle assenze di Furi e Perin, poiché l'inizio della gara è stata molto brutto, con i maremmani che proprio non entrano in partita, al contrario degli avversari apparsi determinati e grintosi. Così basta vedere il parziale del primo quarto, 19-6, per capire quale delle due squadre fosse scesa sul parquet.
Le sfuriate dell'allenatore servono per riprendere vigore ed infatti i maremmani, trascinati da un gran Pierozzi e dalle solite triple di Santolamazza, recupera fino al 30-26 con il quale si va al lungo riposo negli spogliatoi. Al rientro in campo l'equilibrio regna: Legnaia prova a fuggire, ma Grosseto recupera sempre. Ci pensano Ricciarelli e Pierozzi dalla lunetta a piazzare il parziale sul 48-45. Nell'ultimo quarto Legnaia si riprende, difende più aggressivo ed i maremmani ne risentono, nonostante riescano ad arrivare anche a meno uno. La fatica di tre gare in una settimana manda in tilt alcuni giocatori e alla fine il Legnaia vince, ma non riesce a superare quota otto di punti di differenza. Tutto rimandato alle ultime due gare di campionato, con i grossetani che hanno un calendario migliore rispetto alle dirette avversarie, due gare da vincere per entrare nelle prime cinque.