Judo - Argento amaro per Simone D'Angelo agli internazionali di Genova

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Parrebbe strano rammaricarsi per una finale internazionale "Gran Prix Italia Juniores (m/f) in un contesto di altissimo livello svolto come ogni anno ed è la 24° edizione, a Genova presso il mastodontico impianto sportivo "Stadium 105" ma è proprio così, l'atleta di interesse nazionale Simone D'Angelo, giovane orbetellano dello Sport Club Orbetello allenato dal Tecnico Federale Remo Piro, si è presentato come consuetudine in una manifestazione che conta nella città di Colombo, deciso a ben figurare, consapevole che una medaglia lo avrebbe portato tra i primi 9 judokas più forti d'Italia e gli avrebbe aperto le porte del Centro di Preparazione Olimpica di Ostia (Roma). Tutto bene nonostante il folto gruppo di contendenti nella categoria Kg. 90, erano 12 atleti tra i quali 2 titolari della nazionale italiana Junior - Claudio Pepoli e Lorenzo Soverini) spazzati via uno dopo l'altro con una sicurezza mai vista prima, consapevole della sua grande potenza fisica e l'alto grado di capacità tecnica; sembrava che nessuno potesse contrastare il suo travolgente cammino verso la vittoria. Tifo da stadio di calcio, Palasport gremito, presenti 1.800 atleti provenienti da tutta Italia e 19 nazioni invitate tra le quali presenti e di spicco - Francia, Inghilterra, Spagna. Più volte è risultato dagli altoparlanti il nome del Club lagunare e del nostro ragazzo che raggiungeva la finale tra l'eccitazione e l'entusiasmo perché tirava per il 1° e 2° posto, traguardo mai raggiunto e con di fronte il rumeno Bogdane Grecu, atleta emergente poco conosciuto ma che aveva stravinto i precedenti incontri. Combattimento tirato ed equilibrato dove sembrava che nessuno potesse prevalere sull'altro, D'Angelo in attacco e Grecu tutto impegnato a arginare l'impeto del nostro ragazzo, quando già si pensava al Golden Score (tempi supplementari) se non alla decisione con le bandierine coinvolgendo oltre l'arbitro centrale anche i giudici di sedia in caso di Hantei (pareggio), ecco l'arbitro che improvvisamente si erge a protagonista in negativo come purtroppo abbiamo avuto occasione di palparne in precedenti analoghe situazioni, due cervellotiche e inspiegabili sanzioni nei confronti del nostro giovane atleta ed ecco che a 30 secondi dalla fine dell'incontro svanisce il sogno della medaglia d'oro anche se l'appuntamento è solo rimandato. L'argento prestigioso appariva inadeguato in considerazione della condotta di gara del lagunare che a detta di tutti si era dimostrato superiore e il vero vincitore morale; purtroppo la realtà è un'altra anche se siamo fermamente convinti che un secondo posto in campo internazionale non è da considerarsi una prestazione deludente. Il Tecnico a fine gara elogerà senza tentennamenti il proprio ragazzo, mettendo in risalto tutte le sue capacità tra le quali fanno spicco la perseveranza, lo spirito di sacrificio, la tenacia e la voglia di fare sempre meglio.

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